zinricky

Un altro utente nella media.

Adorno sul consumo di media

Stavo leggendo Minima Moralia di Adorno, quando mi sono imbattuto nell’aforisma 76, chiamato Pranzo di gala. Devo dire che, se per alcune cose Adorno rimane molto figlio del suo tempo, per perle come questa credo che varrà la pena finire il libro.

Al progresso tecnico corrisponde, da parte dei clienti e degli spettatori, il desiderio ottuso e ostinato di non acquistare mai un fondo di magazzino, di non restare mai indietro al progresso produttivo scatenato nella sua corsa, senza curarsi minimamente del significato di ciò che viene prodotto. Lo spirito gregario, ossia l’impulso a fare ressa agli sportelli e a mettersi in fila, sostituisce in ogni campo il bisogno relativamente razionale.

In pratica, Adorno deplora il bisogno di avere sempre l’ultima versione di ogni cosa, anche se non serve. Eppure molti tra noi cambiano telefono una volta all’anno, solo per pura vanità.

Di poco inferiore all’avversione per una composizione d’avanguardia […] è quella per un film già vecchio di tre mesi, cui si preferisce in ogni caso l’ultimo, anche se assomiglia al primo come una goccia d’acqua all’altra. Come i clienti della società di massa vogliono essere sempre subito presenti, cosí non possono omettere o saltare nulla.
Ogni programma dev’essere seguito religiosamente fino alla fine, ogni best seller dev’essere letto scrupolosamente, bisogna assistere avidamente ad ogni film nei giorni della sua gloria in prima visione al cinema.

Questa parte mi ricorda molto la saga degli Avengers, spesso autoreferenziale e superflua in piĂş punti, ma non solo. La cultura dei memi in cui ero immerso fino a poco tempo fa vive di questa cosa e fagocita le menti di chi vi si imbatta.