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Dire Straits – “Love Over Gold” (1982)

Piú che un Mercoledí Musicale, questo è un “sabato del villaggio musicale”. Vogliate scusarmi: ho avuto da fare. Ciò non significa, però, che non abbia avuto modo di ascoltare qualcosa di nuovo (per me). Non esito, dunque, a condividere con voi un album molto particolare: si tratta di “Love Over Gold” dei Dire Straits.

La prima traccia dell’album, Telegraph Road, dura piú di un quarto d’ora. A parte il dovuto riflesso condizionato reminescente i Pink Floyd, questa canzone ha al suo interno una scansione che mi ha ricordato i movimenti di un’opera classica. Secondo me, questa traccia è la piú interessante tra quelle incluse nell’album. A un’introduzione placida segue l’ingresso dei vari strumenti; solo a 2:30 inizia la “storia” vera e propria; un susseguirsi di forti e piani, pianoforte e chitarra e organo elettrico permettono di godere di un panorama sonoro di tutto rispetto.

La traccia che, però, ho gradito di piú è la seconda, Private Investigations. Mi sono approcciato a quest’album, infatti, solo dopo che mio padre mi ha consigliato di ascoltare questa canzone in particolare. Il crescendo bello sentito mi ha fatto venire la pelle d’oca. L’atmosfera è un po’ malinconica, ma mai banale. Nota d’onore anche per l’ultima traccia, It Never Rains, perché l’inizio sembra un tema per una cittadina dell’universo dei Pokémon. Stranamente, mi è parso che la traccia che dà il titolo all’album sia quella meno convincente, nonostante abbia molte chicche a basso volume che mi hanno spinto ad ascoltarla con maggiore attenzione.